FIACCOLATA PER LA PACE

PER UNA PACE DISARMATA E DISARMANTE

MASSA 6 SETTEMBRE 2025 – ORE 20:45 – PIAZZA DELLA STAZIONE

Ci ritroviamo insieme per gridare il nostro «NO» alla guerra.


Il Vangelo ci chiama ad essere, come cristiani, artigiani di pace (Matteo 5, 9: «Beati gli
operatori di pace, perché saranno chiamati figli di Dio»). Vogliamo gridare che ogni persona può scegliere da che parte stare: ogni gesto, ogni parola, ogni scelta quotidiana può essere seme di giustizia e di fraternità.

Con forza affermiamo che nessun popolo, nessun uomo di Dio – a qualunque religione appartenga – può considerarsi superiore ad altri. Nessuno può usare il nome di Dio o le Sacre Scritture per giustificare violenza, occupazione o distruzione, specialmente in una terra dove ciascuno di noi – cristiani, ebrei e musulmani – si sentono a casa. Dove si uccide in nome di Dio, si tradisce Dio stesso.

Non possiamo restare indifferenti di fronte a quanto sta accadendo in Palestina. Le azioni del governo israeliano nella Striscia di Gaza e in Cisgiordania ci sconvolgono. Non si tratta di legittima difesa, né di lotta al terrorismo: ciò a cui assistiamo è la distruzione sistematica di un intero popolo. Uomini, donne e bambini uccisi mentre attendono un po’ di cibo o cercano riparo. Una realtà che molti, anche tra gli stessi israeliani, definiscono ormai senza esitazione «genocidio».


Assistiamo a dichiarazioni disumane da parte di membri del governo israeliano, i quali dipingono ogni abitante di Gaza come un nemico da eliminare o da espellere; al contempo si rilancia l’occupazione della striscia di Gaza e la costruzione di nuovi insediamenti illegali – anche in Cisgiordania – in spregio al diritto internazionale. La fame viene usata come arma di guerra ed una catastrofe umanitaria si consuma sotto gli occhi del mondo.

Allo stesso modo, ci inorridiscono gli atti del 7 ottobre 2023 e la detenzione degli ostaggi da parte di Hamas: la vita di ogni essere umano è sacra. Nessuna causa giustifica la privazione della libertà e della dignità.

Pensiamo che le nostre istituzioni – italiane ed europee – potrebbero fare di più per incidere realmente su questo conflitto. Il riconoscimento dello Stato di Palestina, l’embargo sulle armi verso Israele, sanzioni contro i responsabili di crimini di guerra sarebbero segnali concreti per schierarsi dalla parte della giustizia e della pace.

Sarebbero un modo per dare attuazione vera all’articolo 11 della nostra Costituzione, che ripudia la guerra «come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali».

Siamo consapevoli che la nostra epoca è segnata da numerosi conflitti. Come ha affermato Papa Francesco, stiamo vivendo una «terza guerra mondiale a pezzi». Ucraina, Myanmar, Repubblica Democratica Del Congo, Etiopia, Somalia, Burkina Faso, Haiti, Syiria: ogni guerra porta con sé distruzione, dolore e vite spezzate. Ogni vittima ci riguarda, perché, come cristiani, crediamo che ogni uomo ed ogni donna siano creati ad immagine e somiglianza di Dio (Genesi 1, 27), e per questo portatori di una dignità inviolabile.

Questa guerra permanente e dilagante rischia di spegnere la speranza, soprattutto nei cuori dei giovani. In un mondo che sembra parlare solo il linguaggio dell’odio, della vendetta e del dominio, vogliamo offrire un vocabolario nuovo, fatto di: impegno, solidarietà, responsabilità, riconciliazione.

Noi, come credenti nel Vangelo di Gesù Cristo, vogliamo restare fedeli al Dio della pace e della vita; vogliamo levare la voce per le vittime, per gli ultimi e per chi non ha più voce.
Siamo qui per dire «basta guerra», per invocare giustizia e per impegnarci nella costruzione concreta della pace, ogni giorno.

Massa, 22 agosto 2025
Giornata di preghiera e digiuno per la pace

Fra Mario Vaccari, Vescovo
Don Maurizio Manganelli, direttore Caritas
Alessandro Conti, direttore Pastorale Sociale e del Lavoro
Ivonne Tonarelli, direttrice Migrantes
Don Alessio Bertocchi, direttore Pastorale Giovanile e Vocazionale
Walter Fiani, direttore Ufficio Scuola
Cesare Ciancianaini, Segretario Consulta delle aggregazioni laicali
Sabrina Castagnini, Presidente diocesana Azione Cattolica


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